sabato 6 maggio 2023

"PORTEREMO A TERMINE UN DISARMO DELLA SERBIA". LA RISPOSTA DEL GOVERNO DOPO LE ULTIME STRAGI



di Matteo Orlando

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LE ULTIME SPARATORIE IN SERBIA FANNO INTERVENIRE IL PRESIDENTE VUČIĆ, GIA ALLE PRESE CON PROBLEMI GEOPOLITICI



"Porteremo a termine un disarmo della Serbia". A dirlo è Aleksandar Vučić, Presidente della Repubblica di Serbia dal maggio 2017 e presidente del Partito Progressista Serbo.

Le dichiarazioni del Presidente arrivano dopo due pesantissime stragi accadute nel paese balcanico negli ultimi giorni.

Alla ribalta delle cronache è dapprima arrivato un giovane tredicenne (dunque non punibile perché minore di 14 anni) che ha fatto fuoco nella sua scuola di Belgrado uccidendo nove persone (otto bambini e una guardia giurata) e ferendo altri 6 ragazzi e un'insegnante. Nemmeno quarantotto ore dopo otto persone sono state uccise, e 14 sono rimaste ferite, durante alcune sparatorie avvenute vicino alla città di Mladenovac, a circa 60 chilometri a sud della capitale Belgrado. L'autore di questa seconda strage, un ventunenne che ha tenuto impegnati 600 poliziotti per la sua cattura, ha sparato a più riprese con un'arma automatica contro persone di diversi villaggi (prima a Dubona, poi a Malo Orašje e quindi a Šepšin) intorno alla città di Mladenovac. Alla fine è stato arrestato nei pressi della città di Kragujevac, a circa 150 km a sud di Belgrado, dove era arrivato in taxi per confidare nella protezione del nonno.

Le stragi verificatesi a distanza ravvicinata hanno allarmato enormemente la società serba e il presidente Vučić che, come detto, ha proclamato un piano di disarmo su larga scala per eliminare le centinaia di migliaia di armi presenti nel Paese.

In Serbia ci sono più di 760.000 armi da fuoco registrate, in un Paese di appena 6,8 milioni di abitanti. Il piano di Vučić mira ad una revisione massiccia delle armi registrate: per i cacciatori vi saranno controlli e verifiche periodiche, ogni sei mesi e ogni anno, con esami medici e test psichiatrici e antidroga.

Nel paese dove i poligoni di tiro sono molto popolari, il Presidente ha annunciato che nei prossimi sei mesi verranno assunti altre migliaia di poliziotti, in modo che in ogni scuola ve ne sia uno. "A Belgrado vi sono 331 scuole, e in esse vi saranno 331 poliziotti", ha promesso Aleksandar Vučić. Con questa misura "non solo aumenteremo la sicurezza del 90%, ma ridurremo anche dell’80% la violenza tra i bambini nelle scuole", ha dichiarato il numero uno serbo.

Secondo una recente indagine la Serbia è al terzo posto al mondo, dopo Stati Uniti e Montenegro, per incidenza di armi. Ben 39 civili serbi su cento risultano armati. Oltre a Serbia e Montenegro tassi molto elevati in fatto di possesso di armi si registrano anche negli altri Paesi della ex Jugoslavia, come Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord. 

Gli osservatori di geostrategia e geopolitica ricordano che si tratta di un dato legato alla gran quantità di armi e munizioni rimaste in circolazione nella regione dopo i conflitti degli anni Novanta. 

A proposito di geopolitica, Vučić, che ha assunto la carica di Presidente della Repubblica di Serbia il 31 maggio 2017, dopo la scadenza del mandato del precedente Presidente, Tomislav Nikolić, è stato accusato dall'organizzazione Freedom House (con un suo rapporto del 2018) di aver fatto scivolare la Serbia negli indici di libertà, a causa - si sostiene - dei continui tentativi da parte del governo e dei media filo-maggioranza di opprimere i giornalisti indipendenti. 

Analisti e giornalisti spesso descrivono il governo di Aleksandar Vučić come autoritario o autocratico. Probabilmente tutti questi giudizi negativi sono dovuti al fatto che Vučić non ha alterato i buoni rapporti della Serbia con la Federazione Russa. Spesso, infatti, ha espresso la sua gratitudine alla Russia per la protezione degli interessi nazionali serbi e ha dichiarato che: "La Serbia non imporrà mai sanzioni alla Federazione russa". Inoltre ha spiegato che ci sarà sempre cooperazione tra Serbia e Russia nel settore dell'industria militare e dell'energia. Nel campo degli armamenti militari la Serbia ha acquistato a prezzi politici blindati, elicotteri, caccia MiG-29 ed il sistema missilistico antiaereo Pantsir S1. 

C'è da ricordare che nel giugno 2018 la Serbia ha partecipato ad esercitazioni congiunte assieme a Russia e Bielorussia. Vučić nel gennaio 2019 ha ricevuto Vladimir Putin che ha espresso anche l'interesse di far partecipare la Serbia al progetto del TurkStream, un gasdotto attraverso il Mar Nero passante da Russia e Turchia. Lo stesso anno la Serbia ha ospitato delle nuove esercitazioni militari russe denominate “Scudo slavo 2019“ in cui sono stati impiegati anche gli avanzati sistemi missilistici russi S400. Nel 2019 ha promosso un incontro trilaterale tra Serbia, Albania e Macedonia del Nord con lo scopo di porre le basi per la creazione un'area commerciale di libero scambio fra i tre Paesi, denominata "mini-Schengen", eliminando le barriere doganali per rendere possibile gli interscambi economici e la circolazione di beni, persone e servizi. Nell'ottobre dello stesso anno il presidente serbo ha firmato un accordo commerciale con l'Unione economica eurasiatica. Il Presidente della Serbia ha anche spostato l'ambasciata in Israele del suo Paese a Gerusalemme ed ha designato l'Hezbollah libanese come "organizzazione terroristica". 

Nel 2022, dopo l'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, Vučić si è rifiutato di seguire l'Unione Europea (alla quale la Serbia è candidata per diventare stato membro) nell'applicazione di sanzioni contro la Russia, cercando invece accordi economici con Vladimir Putin, per diminuire il prezzo del gas russo in Serbia. Il presidente serbo ha spesso affermato che la Serbia manterrà la neutralità militare, ma continuerà a costruire partenariati sia con la NATO che con la Russia.

E' importante ricordare che negli ultimi anni si è verificato un rafforzamento delle relazioni fra Serbia e Cina. Al forum inaugurale della cosiddetta Nuova Via della Seta, il governo cinese ha, infatti, intrapreso una serie d’iniziative di accordi con l’esecutivo serbo soprattutto in campo infrastrutturale con l'accordo tra i due Paesi che prevede il prestito da parte della Exim Bank of China destinato a finanziare la ristrutturazione e l’ampliamento della ferrovia che collega Serbia e Ungheria, in particolare il tratto tra Budapest, Stara Pazova e Belgrado. Nel Paese balcanico, la Cina ha forti interessi nella costruzione di una nuova autostrada di 165 chilometri che collegherà l’Adriatico alla Serbia tramite il Montenegro. Rafforzamenti delle relazioni fra i due paesi sono avvenute anche nel campo dell'industria della difesa.

Durante l'emergenza relativa al diffondersi del COVID-19, dopo aver dichiarato lo stato di emergenza il 16 marzo 2020, Vučić ha dichiarato di essersi rivolto a Xi Jinping ed alla Cina per combattere la malattia, ricevendo anche forniture mediche, dichiarando che "La Cina è l'unica che può aiutarci" e criticando l'Unione Europea per gli ostacoli posti alle esportazioni di materiale medico al di fuori dell'Unione. Nel 2022 la Serbia ha ricevuto anche il sistema antiaereo cinese HQ-22.

Circa la questione del Kosovo, nel 2017 Vučić aveva accusato l'UE di ipocrisia e di avere due pesi e due misure per il suo atteggiamento molto diverso nei confronti delle crisi separatiste in Kosovo e Catalogna. Nel settembre 2018 in un discorso ai serbi del Kosovo aveva dichiarato: "Slobodan Milošević era un grande leader serbo, aveva le migliori intenzioni, ma i nostri risultati furono molto peggiori". I giornalisti riportano che Vučić sostiene la divisione del Kosovo, in quello che egli chiama "demarcazione etnica con gli albanesi". Le relazioni fra Kosovo e Serbia sono continuamente attraversate da forti tensioni, anche riguardo all'ingresso del Kosovo all'interno dell’Interpol, a cui Belgrado si oppone. Tuttavia il 4 settembre 2020 il Governo Serbo ha concluso un accordo internazionale in materia economica del valore di oltre 1 miliardo di Euro con il Kosovo, sottoscrivendo il testo presso la Casa Bianca, negli Stati Uniti d'America. Il trattato prevede anche la creazione di una zona di libero scambio e l'eliminazione dei dazi. È stato comunque escluso il riconoscimento dell'indipendenza kosovara.

Vučić, negli ultimi mesi era stato ricordato sui media italiani quando nell'agosto 2022 avevo,a deciso di vietare lo svolgimento dell'Europride, organizzato dalle associazioni per i diritti LGBT e in programma per il successivo 17 settembre a Belgrado. La scelta era stata motivata da ragioni di sicurezza determinata dalle tensioni in Kosovo e l'emergenza legata alla crisi energetica. In questo 2023, come detto, è stato ricordato nei giorni scorsi per avere proposto di voler limitare il possesso delle armi alla popolazione civile, annunciando un disarmo quasi completo della Serbia.

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