venerdì 6 ottobre 2023

L'odio religioso si diffonde in modo incontrollabile


di Angelica La Rosa 


Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha lanciato ieri un dialogo interattivo sulle cause profonde e sull’impatto sui diritti umani dell’odio religioso che costituisce incitamento alla discriminazione, all’ostilità o alla violenza.

Volker Türk, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha affermato che il dialogo pacifico e la coesistenza pacifica sono sempre più fratturati in tutto il mondo da discorsi e azioni che cercano di dividere, infiammare e diffondere l'odio.

Türk ha sottolineato che oggi l’odio religioso è alimentato da molteplici fattori: politici e leader che promuovono politiche che dividono, polarizzano e reprimono le voci di dissenso; un’ondata crescente di populismo segnata da pericolose politiche identitarie che si nutrono di nazionalismo e allarmismo; o da sistemi educativi che non riescono a insegnare ai propri studenti il ​​rispetto, la tolleranza e la comprensione.

L’incitamento all’odio religioso, un fenomeno tutt’altro che nuovo, si sta diffondendo incontrollato. Online, gli algoritmi dei social media amplificano i messaggi di odio e alimentano l’eco dell’ignoranza.

L’impatto dell’odio religioso e della discriminazione sui diritti umani è chiaro. Minano la dignità umana e possono portare all’incitamento alla violenza (o alla violenza stessa). Le lacune nelle politiche nazionali e nei quadri giuridici e di applicazione della legge consentono all’odio e alla discriminazione di passare inosservati. 

Gli Stati membri potrebbero e devono fare di più. Le iniziative di formazione per le forze dell’ordine e i funzionari giudiziari, le istituzioni religiose, gli insegnanti e i professionisti dei media nella lotta all’odio religioso dovrebbero far parte di un approccio globale che integri l’alfabetizzazione religiosa, una migliore comprensione e sensibilità e misure chiare per affrontare la discriminazione.

In conclusione, l’Alto Commissario ha affermato che per superare l’odio religioso è necessario un rinnovato contratto sociale, che abbia come fondamento la fiducia e il rispetto, dove tutti, indipendentemente da chi o cosa credono, possano partecipare a un dialogo sano e sicuro. Discorsi provocatori o trovate pubblicitarie premeditate avrebbero molte meno probabilità di riuscire a incitare all’odio e alla violenza nelle società che promuovono la tolleranza, l’uguaglianza, l’apertura e la diversità, dove le istituzioni statali funzionano bene e danno priorità alla causa dei diritti umani e dove i valori fondamentali prosperano la fiducia, la compassione e il rispetto, che trascendono tutte le religioni.

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