lunedì 8 maggio 2023

LA DESTRA CILENA AVRÀ IL CONTROLLO ASSOLUTO SULLA RIFORMA DELLA COSTITUZIONE



di Matteo Orlando

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IN CILE LA SINISTRA PERDE PERSINO IL POTERE DI VETO


Nelle elezioni per scegliere i 50 consiglieri che dovranno scrivere il testo della prossima Costituzione in Cile, il Partito Repubblicano di José Antonio Kast (nella foto) ha ottenuto il 35% dei voti. Chile Seguro, sempre a destra, ha ottenuto il 21%, il che significa che la destra avrà il controllo totale sulla stesura della Costituzione. La sinistra, che governa il Paese, non ha nemmeno ottenuto i consiglieri necessari per porre il veto al testo. Il partito dell'attuale presidente, Gabriel Boric, ha ottenuto il 28% dei voti, il che lo colloca sette punti sotto il partito repubblicano e sette punti sopra la destra moderata. Ad uscire letteralmente annichilito da queste elezioni è il centro sinistra di 'Todo por Chile', l'ex 'concertazione' di Michelle Bachelet, che pur con l'8,9% delle preferenze non è riuscito a ottenere nessun seggio nel Consiglio Costituzionale. 

Il partito di Kast, che ha sostenuto il mantenimento dell'attuale Costituzione, avrà 22 consiglieri, il doppio degli 11 di Chile Seguro. La sinistra raggiunge 17 consiglieri, con i quali resta senza possibilità di veto nella stesura della nuova Costituzione, per la quale sarebbe stato necessario arrivare a 21 consiglieri. Infatti, nell'improbabile ma non impossibile caso in cui la sinistra e la destra moderata accettino di promuovere articoli con i principi imposti dal Nuovo Ordine Mondiale (aborto, ideologia di genere, ecc.), il partito di Kast avrà la possibilità di porre loro il veto.

Presto inizieranno i lavori per la stesura della nuova Magna Carta, che sarà oggetto di referendum nel novembre di quest'anno. Nel settembre 2022 la stragrande maggioranza dei cileni (62%) ha respinto un testo costituzionale che era stato generato dalla sinistra radicale. 

Queste ultime elezioni "costituenti" hanno reso una realtà lo scenario più temuto dalla coalizione di governo del iper-progressista Gabriel Boric, arrivato alla presidenza poco più di un anno fa con l'illusione di guidare la transizione verso un sistema costituzionale di tipo progressista, mondialista, abortista, ecc.

Adesso la programmazione del futuro istituzionale del Paese sarà in mano alle destre meno schierate con le ideologie che imperversano anche in Italia. "Il Cile ha sconfitto un governo fallimentare che è stato incapace di affrontare la crisi della sicurezza, migratoria, economica e sociale. Ci aspetta una grande responsabilità. Continueremo ad amare profondamente la nostra patria e ad agire con umiltà, responsabilità e impegno verso il Cile", ha dichiarato Kast.

Gabriel Boric Font ha pagato la sua ideologia radicale di sinistra e populista, pro ideologia gender e iper abortista. Boric, infatti, sostiene l’aborto legale, gratuito e “sicuro”, l’accesso alla contraccezione nell’assistenza sanitaria di base e vuole un modello di educazione sessuale completa, “inclusiva e non sessista”, limitando anche il diritto di educazione dei genitori verso i propri figli. Lo scorso settembre i cittadini del paese andino avevano deciso, a stragrande maggioranza, che la Costituzione redatta su mandato del generale Pinochet doveva restare in vigore. Infatti, la costituzione del 1980, sebbene riformata decine di volte, era stata approvata con il 67,04% dei voti, un vero e proprio plebiscito, se si considera che Gabriel Boric Font e le forze di sinistra controllano l’informazione.


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