lunedì 4 dicembre 2023

LO STATO ISLAMICO RIVENDICA L'ATTENTATO DURANTE UNA MESSA CATTOLICA NELLE FILIPPINE



di Angelica La Rosa



L'ISIS ha rivendicato l'attacco terroristico compiuto ieri durante una messa celebrata all'Università statale di Mindanao, nella città di Marawi, nel sud delle Filippine, attacco che ha provocato almeno quattro morti e cinquanta feriti.

L'attacco terroristico è avvenuto durante la messa della prima domenica di Avvento. Lo Stato Islamico (ISIS) ha rivendicato l'attacco attraverso il suo account sul social network Telegram: "I soldati del Califfato hanno fatto esplodere un ordigno esplosivo contro un grande raduno di cristiani infedeli nella città di Marawi mentre stavano eseguendo rituali politeistici".

In un  comunicato diffuso dopo l'attacco, i vescovi filippini  sottolineano che il momento dell'attacco è stato scelto deliberatamente dagli autori e ha lasciato la comunità devastata. I vescovi chiedono preghiere per i morti e i feriti.

«Preghiamo per il riposo eterno di coloro che sono morti e per la guarigione di coloro che sono stati feriti. Ci uniamo spiritualmente alle loro famiglie e traiamo forza e conforto dalla nostra fede in Cristo».

Nel corso di un colloquio telefonico con la pontificia fondazione Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), padre Sebastiano D'Ambra, missionario del Pime e partner del progetto ACS, ha condiviso i dettagli sulla portata dell'evento, ricordando che l'università, da lui visitata in in passato, ospita abitualmente centinaia di cattolici nelle sue celebrazioni domenicali.

"Hanno una cappellania con uno spazio per celebrare la messa tutti i giorni, la domenica si incontrano in palestra, perché non entrano nello spazio della cappellania. Non so quanta gente abbia partecipato alla messa oggi, ma solitamente si riuniscono per le celebrazioni domenicali tra i 300 ei 400 cattolici. Essendo la prima domenica di Avvento, sicuramente erano presenti molti fedeli. Lo trovo un messaggio molto tragico perché proprio oggi è iniziata nella diocesi di Marawi la Settimana per la Pace. Quella che avrebbe dovuto essere una settimana ricca di momenti positivi per costruire la pace si è trasformata in un momento di terrore", racconta tristemente il missionario.

Padre D'Ambra mette in guardia dall'impatto dell'attacco sulla popolazione cristiana. "Quello che è successo a Marawi è allarmante. A causa dell'esistenza dell'università, in questa città ci sono cristiani provenienti da diverse parti di Mindanao. Può darsi che molti cristiani se ne vadano e che l'attacco provochi l'esodo della minoranza cattolica. Molte famiglie hanno esortato i propri figli a tornare a casa a causa della paura prevalente tra i cristiani".

Solo pochi giorni è stato celebrato il #MercoledìRosso, un'iniziativa di ACS sperimentata a livello nazionale nelle Filippine e sostenuta dalla Conferenza Episcopale come giornata dedicata al ricordo dei cristiani di tutto il mondo che hanno subito violenze e persecuzioni a causa della loro fede. E' stato festeggiato anche nei luoghi dove poi si è verificato l'attentato islamista. "Chi l'avrebbe mai detto che qualche giorno dopo avremmo vissuto in prima persona quella violenza?".

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