sabato 16 dicembre 2023

VESCOVO POLACCO CHIEDE AL PRESIDENTE DUDA DI NON FIRMARE LA LEGGE SULLA FECONDAZIONE IN VITRO



di Angelica La Rosa


Il presidente della Conferenza episcopale polacca, mons. Stanisław Gądecki, ha scritto una lettera al presidente Andrzej Duda, capo di Stato della Polonia, chiedendogli di rifiutarsi di firmare la legge del 29 novembre 2023, che servirebbe a finanziare, con finanziamenti pubblici, le procedure di fecondazione in vitro. Il vescovo ha invitato il Presidente a deferire la legge al Sejm (Parlamento) per un riesame o alla Corte costituzionale.

La legge stabilisce che "il ministro incaricato della sanità deve sviluppare, attuare, realizzare e finanziare un programma sanitario per il trattamento dell'infertilità che copre le procedure di procreazione medicalmente assistita, compresa la fecondazione in vitro eseguita in un centro di procreazione medicalmente assistita" (16a).

Il presidente della Conferenza episcopale polacca nota nella lettera che “l'episcopato si è espresso più volte sulla fecondazione in vitro, che non è un metodo per curare l'infertilità”. Mons. Gądecki ha osservato che la Chiesa nel suo insegnamento si riferisce ad argomenti giuridico-naturali e religiosi. "La vita umana è un valore fondamentale e un bene indispensabile. Pertanto, richiede una protezione assoluta, indipendentemente dal periodo e dalla qualità della vita umana. Il metodo in vitro, invece, è una sperimentazione sull'essere umano, la sua peculiare 'produzione' costituisce una forma di confisca della vita umana", ha affermato l'arcivescovo.

Mons. Gądecki ha osservato che “l’infertilità è una dura prova”. Pertanto "è necessario creare un programma nazionale per il trattamento autentico dell'infertilità. Questo perché la medicina moderna indica che l’eliminazione delle cause mediche o psicologiche dell’infertilità offre maggiori possibilità di dare alla luce un bambino sano rispetto alle procedure di riproduzione artificiale assistita. Allo stesso tempo, il presidente della Conferenza episcopale polacca ha sottolineato che ciascuno dei bambini concepiti mediante la fecondazione in vitro "è creato a immagine e somiglianza di Dio e dotato di un'innata dignità umana". "Ognuno dovrebbe essere accolto con l’amore e il rispetto che merita tanto quanto i bambini concepiti naturalmente".

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