giovedì 20 aprile 2023

CRESCE IL PESO GEOPOLITICO, MORALE E SOCIALE, DEI CATTOLICI IN AFRICA E ASIA

di Andrea Sarra

CRESCONO I PROBLEMI IN EUROPA, DOVE DIMINUISCE IL NUMERO DI SACERDOTI, RELIGIOSI, RELIGIOSE E SEMINARISTI


Aumenta il numero dei cattolici, ma in percentuale inferiore alla popolazione mondiale. I cattolici sono aumentati dell’1,3% mentre la popolazione mondiale dell’1,6%.

Il dato emerge dalle ricerche dell’Ufficio Centrale di Statistica che ha pubblicato l’Annuario Pontificio 2023 e l’Annuarium Statisticum Ecclesiae 2021 che riporta i dati dal 1° dicembre 2021 al 30 novembre 2022.

Alcune conclusioni si possono trarre dal riassunto offerto da L’Osservatore Romano, poche, perché non offre dettagli tabulati.

A livello mondiale, il numero dei cattolici battezzati è passato da 1.360 milioni nel 2020 a 1.378 milioni nel 2021, con una variazione relativa del +1,3%. Questo aumento è solo di poco inferiore a quello della popolazione terrestre, passata nello stesso periodo da 7.667 a 7.786 milioni (con un incremento dell’1,6%).

Questi incrementi sono da attribuire in modi diversi alle diverse situazioni continentali: mentre, infatti, in Africa si registra un aumento del 3,1% dei cattolici, all’estremo opposto, in Europa si registra una situazione di sostanziale stabilità.

Spiccano anche gli incrementi in Asia (+0,99) e America (+1,01%). Nel 2021, i cattolici costituiscono il 17,67% della popolazione mondiale.

Il rapporto tra cattolici e popolazione è rimasto pressoché invariato negli ultimi anni. Allo stesso modo, si può notare che la percentuale più alta si trova in America con 64,1 cattolici ogni 100 abitanti, seguita dall’Europa con 39,6 cattolici, dall’Oceania con 25,9 e dall’Africa con 19,4.

A livello continentale, nel biennio considerato, si conferma la tendenza ad aumentare il peso dell’Africa (i cui cattolici passano dal 18,9% al 19,3% del mondo) e il calo, invece, di quella europea, la cui percentuale sul totale diminuisce, nel 2021, dal 21,1% del 2020, di tre punti percentuali.

Nonostante il calo del 2021, l’America rimane il continente a cui appartiene il 48% dei cattolici del mondo. Di questi, quasi il 57% risiede in Sud America, il 27% solo in Brasile, che si conferma il Paese con il maggior numero di cattolici battezzati al mondo: quasi 180 milioni di persone sono cattolici.

Cresce moderatamente l’incidenza del continente asiatico che, con un peso superiore al 59% della popolazione del pianeta, rimane, per i cattolici, intorno all’11% nel periodo considerato. In Oceania il peso dei cattolici sul totale mondiale rimane stabile, anche se con una consistenza che non raggiunge lo 0,8% della popolazione mondiale.

I dati più recenti, riferiti al 2021, indicano che il numero dei sacerdoti nel mondo è di 462.388, con 5.340 vescovi, 407.872 sacerdoti e 49.176 diaconi permanenti. Rispetto al 2020, i Chierici sono in calo dello 0,39%.

Il numero dei vescovi passa da 5.363 nel 2020 a 5.340 nel 2021. La diminuzione riguarda America (da 2.022 a 2.000), Asia (da 810 a 806), Europa (da 1.678 a 1.676) e Oceania (da 135 a 2.000). 133), mentre l’Africa registra un incremento di 7 vescovi. In particolare, in Nord America si registra una crescita di 3 mentre il resto del continente mostra variazioni contrastanti: pressoché stabile nella parte centrale e un calo abbastanza pronunciato (24) nella parte meridionale.

L’incidenza percentuale dei vescovi per continente rimane sostanzialmente stabile nel periodo considerato: in particolare nel 2021 l’intero continente americano raccoglie il 37,5% di tutti i vescovi del mondo, seguito dall’Europa con il 31,4%, dall’Asia con il 15,1%, dall’Africa con il 13,6% e dall’Oceania con il 2,4%.

Più omogenea ed equilibrata la distribuzione per continente del numero dei cattolici per vescovo, che passa da una media di 254.000 a 258.000 cattolici tra il 2020 e il 2021: Africa e Asia, continenti in cui la diffusione del cattolicesimo ha mostrato maggiore dinamismo, mostrano una tendenza ad una convergenza verso la media.

La valutazione del numero di sacerdoti per ogni vescovo è utile per avere un’idea degli impegni pastorali che ogni vescovo deve affrontare in ogni continente. A livello globale, questo rapporto è diminuito nel biennio considerato da 77 a 76 sacerdoti per vescovo, evidenziando così un migliore equilibrio quantitativo, nella realtà continentale, tra sacerdoti e vescovi come il tempo trascorso tra l’inizio e la fine del il periodo di osservazione.

Diminuisce per un altro anno ancora il numero dei sacerdoti, soprattutto tra i religiosi, anche in America. Il numero dei sacerdoti, nel mondo intero, è passato da 410.219 nel 2020 a 407.872 nel 2021, con un calo dello 0,57%. Analizzando però separatamente la parte dei sacerdoti diocesani e quella dei sacerdoti religiosi, si rileva che a fronte di un calo dello 0,32% dei primi, i secondi hanno subito un calo dell’1,1%.

Nei diversi continenti le variazioni sono contrastanti: Europa e Africa ma anche Asia si situano in posizione antitetica. In Europa, infatti, si registra una diminuzione sia dei sacerdoti diocesani che dei sacerdoti religiosi (anche in America si registra una diminuzione di entrambi i gruppi di sacerdoti), mentre in Africa e in Asia si registra un aumento dei sacerdoti di entrambi i gruppi.

In Africa il numero dei sacerdoti diocesani è passato da 35.561 a 36.535, con un incremento relativo del 2,74%, mentre il numero dei sacerdoti religiosi è aumentato del 3,65%. In Asia il numero dei sacerdoti ha registrato una crescita complessiva dell’1,0% nel biennio considerato. In Oceania si registra un aumento appena dello 0,2%, ma in questo continente il numero relativamente basso di sacerdoti fa diminuire l’impatto e il contingente di 4.496 nel 2020 sale a 4.507 nel 2021.

La distribuzione percentuale dei sacerdoti per continente mostra variazioni apprezzabili nel biennio considerato. L’Europa, pur avendo la quota più alta, vede come il numero dei sacerdoti sul totale diminuisca nel tempo: nel 2020 i 164.000 sacerdoti rappresentavano quasi il 40% del totale del gruppo ecclesiastico, mentre un anno dopo si erano ridotti ad una quota pari al 39,3%. Africa e Asia nel 2021 hanno conquistato una percentuale complessiva del 30,3% sul totale mondiale, rispetto al 29,6% del 2020. Nel tempo, America e Oceania mantengono stabile un’incidenza percentuale intorno al 29,3%, poco più di un 1%, rispettivamente.

Le differenze tra la distribuzione dei cattolici e dei sacerdoti, nonché la diversità delle dinamiche temporali evidenziate per questi due personaggi, implicano una marcata variabilità del carico pastorale inteso come rapporto tra il numero dei cattolici e il numero dei sacerdoti : questo indice passa da 3.314 a livello mondiale nel 2020 a 3.373 nel 2021. Rispetto al valore medio mondiale, i carichi più pesanti nel 2021 si trovano in America (5.534) e in Africa (5.101). Al di sotto della media mondiale, in ordine decrescente, troviamo l’Oceania (con 2.437 cattolici per sacerdote), l’Asia (2.137) e l’Europa (1.784).

Continua, purtroppo, il trend di contrazione che interessa da diversi anni la fascia dei religiosi professi non sacerdoti: nel mondo sono stati 50.569 nel 2020 e sono scesi a 49.774 nel 2021, con una variazione del -1,6%. In forte calo in Europa (-4,1%), in Nord America (-3,6%) e in Oceania (-10,3%), stazionario in Asia, cresce il numero dei religiosi non professi in Africa (+2,2%). Il peso dei religiosi professi non sacerdoti in Africa e in Asia supera del 71% la percentuale presente in America. L’Europa continua a mantenere la quota relativa più alta (27,9%), ma in calo rispetto al 2020.

Continua anchd il calo del numero delle suore. Nel 2021 le religiose professe rappresentano una popolazione totale di 608.958, circa il 33% presente in Europa, seguita dall’Asia con 175.494 consacrate e dall’America con 145.206. Rispetto al 2020 il gruppo subisce un calo dell’1,7%. La flessione interessa tre continenti (Europa, America e Oceania), con variazioni negative anche significative (intorno al -3,5%). Di conseguenza, la quota di religiose in Africa e in Asia sul totale mondiale passa dal 41,1% al 42,3%, a scapito di Europa e America la cui incidenza globale scende dal 57,8% al 56,7%.

Diminuisce anche il numero dei seminaristi. L’andamento temporale del numero dei seminaristi maggiori osservati nel mondo, dal 2013, denota un calo ininterrotto che prosegue anche nel 2021. In quest’anno la consistenza dei seminaristi si attesta a 109.895, il 61% distribuito tra seminaristi diocesani e diocesani, il restante 39% tra i religiosi. Rispetto al 2020 si è registrato un calo dell’1,8%.

Il calo si verifica in quasi tutte le ripartizioni territoriali: il numero dei seminaristi è in espansione solo in Africa, dove tra il 2020 e il 2021 si è registrato un aumento di appena lo 0,6%.

In Nord America si ha una tendenza negativa pronunciata (-5,8%, rispetto al biennio precedente). Nel resto del continente americano, emerge una minor contrazione (-1,8%).

In Europa e in Asia i seminaristi hanno subito un calo rispettivamente del 5,8% e dell’1,6% nel biennio. È importante sottolineare che si osserva una riduzione del ruolo del continente europeo nella crescita potenziale del rinnovamento della struttura sacerdotale, con una partecipazione che passa dal 13,6% a poco più del 13% del totale mondiale. Anche il Nord America ha registrato un calo di peso, passando da una quota del 4,6% nel 2020 al 4,4% nel 2021. L’incidenza del resto del continente americano sul totale mondiale è rimasta pressoché invariata nel biennio.

Cresce invece il peso di Africa e Asia, che insieme raggiungono il 60,1% del totale dei seminaristi maggiori. L’Oceania rappresenta solo lo 0,9% del totale, ma con un leggero aumento. Anche il Nord America ha registrato un calo di peso, passando da una quota del 4,6% nel 2020 al 4,4% nel 2021. L’incidenza del resto del continente americano sul totale mondiale è rimasta pressoché invariata nel biennio.

Confrontando il numero dei seminaristi maggiori con l’ammontare della popolazione cattolica, si ottiene un tasso (di vocazioni) che meglio illumina l’entità del livello raggiunto dalle vocazioni alla fine del biennio. Nel 2020 i seminaristi maggiori erano 8,23 ogni 100mila cattolici in tutti i continenti e il dato a fine 2021 è di 7,99. La situazione più favorevole si registra, in vista del 2021, in Asia (con 20,96 seminaristi ogni centomila cattolici), in Africa (con 12,75) e in Oceania (8,76). Il tasso di vocazioni è molto più basso nel resto delle divisioni territoriali, dove il valore di 5,01 in Europa contrasta con quello di 4,13 in Sud America.

Anche in relazione al numero dei sacerdoti presenti, le vocazioni sono in calo. Se il numero dei candidati nel mondo nel 2020 era, infatti, pari a 27,27 ogni 100 sacerdoti, nel 2021 il rapporto scende a 26,94. Questo indicatore, che può essere interpretato come una misura del potenziale di sostenibilità generazionale in un effettivo servizio pastorale, è diversificato per area continentale. Confrontando, infatti, i valori osservati nel 2021 nei vari continenti con il valore soglia pari a 12,5 seminaristi ogni 100 sacerdoti presenti e tale da garantire la rotazione sacerdotale dei seminaristi, si osserva che in questo momento l’Europa, contando di meno di 9 candidati ogni 100 sacerdoti nel 2021, rimane l’unica area continentale al di sotto della percentuale di sostituzione.

Il continente con il rapporto più favorevole continua ad essere l’Africa, dove per 100 sacerdoti presenti, frequentano nel 2021 più di 65 seminaristi, seminaristi di filosofia e teologia, e quello dell’Asia (con 44,79 seminaristi ogni 100 sacerdoti). A livello di subcontinenti, anche il Nord America è sotto il valore soglia, con un rapporto tra seminaristi e sacerdoti pari all’11,21%.

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